Antonio Marras

Client: Antonio Marras
Text: Antonella Di Pietro

Antonio Marras

La linea sottile che divide il lavoro di Marras come designer da quello di artista è invisibile o visibile a pochi e spesso mi sono chiesta se esiste veramente. L’arte e la moda convivono nella sua testa e nella sua anima in un’interpretazione spettacolare di oggetti d’arte. I suoi abiti e gli accessori raccontano di stile e creatività e, cesellati in ogni minimo dettaglio, ambiscono a diventare arte. La contaminazione tra questi due mondi ci confonde e spesso rischia di alterare la percezione di entrambi e la possibilità di ridimensionare l’uno e ammirare l’altro. La moda in quanto tale, e per sua stessa natura, deve essere effimera, il tempo rapido di una sfilata, uno scatto, un sogno che deve durare una stagione. Deve essere capace di rinnovare se stessa, alimentando il desiderio con abiti e accessori sempre diversi e confermando nel tempo l’emozione. Un oggetto di design, un pezzo d’arte, invece, vive nella nostra storia per un tempo molto più lungo. Trova posto nella nostra casa, nel nostro ufficio, di fronte al nostro divano, sul camino, nella casa di vacanza, sempre disponibile allo sguardo. Rappresenta un momento, forse un luogo, forse un viaggio. Non si nasconde in un armadio come un abito, ma si espone e si presenta ai nostri amici per essere ammirato.


The thin line that separates Marras work as a designer from his work as an artist can either be invisible or visible to a few select people and I have often asked myself if it really exists. Art and fashion coexist in his head and soul in a spectacular interpretation of art objects. His outfits and accessories are pure style and creativity and, with chiseled details, aim at becoming art. The contamination between these two worlds creates confusion and can sometimes alter our perception of both making one of them reductive whilst we look admiringly at the other. Fashion is ephemeral, it is a rapid catwalk, a shot, a dream that must not last more than a season. It must be capable of reinventing itself every season and to reaffirm its ability to convey emotions through ever changing exciting outfits and accessories . A design object, a piece of art, on the contrary, must live through the seasons and has a much longer lifespan. It finds its space in our homes, in our offices, in front of our sofa, on the fireplace, in our holiday homes, and must be placed where it can be admired. It represents a moment, a place, a trip. You don’t just hide it in a wardrobe, quite the opposite, you proudly show it off to family and friends.

Penso e rifletto mentre scrivo e mi domando se il design non si stia pericolosamente avvicinando alla moda per la sua insistenza nell’inseguire le tendenze stagionali, considerando i progetti come collezioni e fingendo interesse per un mondo complesso e superficiale. Resto a guardare il futuro, partecipo, mi lascio coinvolgere, ma mi allontano quando posso. Mi innamoro, ma non troppo. Sono felice, ma sorrido cauta e immagino cosa il mondo ci sta nascondendo.


Whilst I am writing this piece I feel the urge to stop and ask myself whether design is indeed entering the realm of fashion for its persistence to follow trends and consider projects as collections faking interest for a very complicated and superficial world. I remain here, watching the future unfold before my eyes, I participate and get involved but try to get away from it all whenever I can. I fall in love, but not too much. I am happy, but I smile cautiously and try to imagine what the world is hiding from us.